Washington, 4 aprile 1949 - Cerimonia della Firma del Trattato
da sinistra: Alberto Tarchiani (Ambasciatore italiano negli Stati Uniti) e Carlo Sforza (Ministro italiano degli Affari esteri)
L’Italia è uno dei 12 Paesi fondatori della NATO, istituita nel 1949 con il Trattato di Washington, firmato da Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Islanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo, Regno Unito e Stati Uniti d’America.
L’Italia ha sempre svolto un ruolo propulsivo in seno all’Alleanza, specialmente nel corso delle numerose crisi che hanno caratterizzato il periodo della Guerra Fredda, mostrando piena aderenza ai principi di unità e solidarietà.
Nel corso degli ultimi 20 anni la NATO ha visto la propria struttura interna e le proprie finalità trasformate. Dalla logica bipolare della Guerra Fredda si è passati ad un concetto di sicurezza integrata, non limitata solo ai Paesi dell’Alleanza, ma alla totalità del quadrante Euro-Atlantico. Seguendo questa logica l’Italia ha promosso a suo tempo l'instaurazione di un dialogo tra NATO e Russia, che ha portato all'istituzione del NATO-Russia Council (NRC) al Vertice di Pratica di Mare. Allo stesso modo, l’Italia è stata fortemente impegnata a rafforzare le relazioni di partenariato della NATO con i paesi del Partenariato per la Pace (PfP), del Dialogo Mediterraneo, dell’Iniziativa di Cooperazione di Istanbul e con i cosiddetti "Partners across the globe", così come le altre organizzazioni internazionali (Nazioni Unite, Unione europea, OSCE, ecc.).
Dall’Afghanistan al Kosovo, dall’Iraq alla Libia, passando per le azioni di contrasto alla pirateria, fino ad arrivare alla lotta al terrorismo internazionale, l’Italia non ha mai mancato di fornire il suo apporto in termini di risorse economiche ed umane alle principali missioni e operazioni della NATO, soprattutto alla luce del ruolo cruciale che essa assume nell’assicurare stabilità ai confini dell’Alleanza, operando attivamente in tutto il bacino del Mediterraneo, nei Balcani e in Medio Oriente.
Nello specifico, sul versante delle operazioni, l’Italia ha sostenuto con convinzione le missioni in Bosnia degli anni 90 e continua il proprio importante impegno in KFOR. Sostiene anche le attività della NATO e della comunità internazionale nel suo insieme in Afghanistan, dapprima nel quadro della missione ISAF e attualmente in Resolute Support: all’Italia è stato affidato il comando della provincia di Herat e del Regional Command West. Oggi, l’Italia conferma la propria funzione cruciale nell’area mediterranea a fronte della prossima costituzione dell’Hub per il Sud presso il Comando Interforze Alleato di Napoli, con funzioni fondamentali di monitoraggio e raccolta di informazioni strategiche sul versante meridionale. Svolge inoltre un ruolo basilare nell’ambito delle operazioni di Air Policing su diversi fronti, tra cui Balcani, Paesi Baltici e Islanda.
L’Italia ospita sul suo territorio numerose strutture integrate dell’Alleanza.
- Joint Force Command, Napoli;
- NATO Defense College, Roma;
- NATO Rapid Deployable Corps Italy, Solbiate Olona;
- NCISS-NATO Scuola per Sistemi di comunicazione ed informazione, Latina;
- Centre for Maritime Research and Experimentation, La Spezia;
- Deployable Air Command and Control Centre (DACCC), Poggio Renatico, già Combined Air Operations Center.
Sono stati inoltre accreditati alcuni Centri di Eccellenza dell'Alleanza: il Modelling and Simulation Center di Roma e lo Stability Policing Centre of Excellence (SP CoE) di Vicenza.